Il viadotto nel sistema Rivarossi (Luigi Sandon)
Dal catalogo Novità 1973 "Serie Diorama"
Nei primi anni ’70 Rivarossi introduce nel suo “sistema” una serie di binari e accessori per creare ponti e viadotti. Vengono proposti due serie di piloni, la prima per creare le rampe, la seconda per creare un tratto di viadotto, un binario diritto, uno curvo e pali per catenaria installabili sui piloni.
Dal catalogo 1971/72
L’articolo 95 (poi diverrà 5523) contiene due serie di 12 piloni per creare una rampa ascendente ed una discendente. I piloni sono numerati all’interno, per una più facile identificazione. La luce fra i due piloni n° 12 è adeguata a farci passare una linea, anche con catenaria.
I piloni sono in plastica grigia liscia, possono passare per piloni in cemento, non sono certamente dettagliati come gli accessori Faller o Völlmer, ma probabilmente sono anche più economici, tanto che sono forniti anche con alcuni degli impianti “base” di fascia economica. Permetto comunque di dare un po’ di “movimento” ad un tracciato, e di realizzare sovrappassi per allungare un tracciato risparmiando spazio.
Sulla sommità del pilone ci sono sue linguette che trattengono il binario, non proprio realistiche, però impediscono al binario di spostarsi, e rendono molto semplice l’installazione. Non so se la particolare forma delle traversine all’estremità dei modelli di binario più recenti, non più semplicemente diritte, ma presentanti un piccolo “gancio”, fosse dovuta ad una più semplice e sicura installazione sui piloni, senza rischiare di rompere la traversina.
In entrambe le estremità dei piloni è presente un foro che permette di installare lo specifico palo per catenaria, sarà offerto nelle varie versioni italiano/tedesco/francese/svizzero, al contrario dei pali per stazione e pensilina. La seconda confezione (97, poi 5524) contiene 12 piloni “alti”, di altezza pari al pilone “12” dell’altra, così da poter allungare la sezione di massima altezza del viadotto. Oppure, i piloni della 95/5523 possono essere impilati a questi, per raggiungere altezze ancora maggiori. Intatti la parte inferiore del pilone è leggermente più larga e scanalata, così da potersi incastrare con l’altro pilone (vedi foto).
Nella confezione in mio possesso i piloni “alti” sono diversi da quello a catalogo. Non hanno le alette di ritenuta del binario, ma bensì una scanalatura rettangolare con quattro fori sempre rettangolare. Non ricordo che ci fosse nulla nella confezione da inserire nella scanalatura, ma dopo tanti anni potrei sbagliarmi. La rimozione delle alette potrebbe essere stata necessaria per poter impilare i piloni “1” e forse anche il “2”, che sono troppo bassi e non hanno sufficiente spazio interno per le alette. Non so però come fosse previsto utilizzare la scanalatura e i fori. I piloni possono essere usati con i binari normali, per una maggiore verosimiglianza Rivarossi aggiunge binari con a lato delle passerelle da viadotto, in colore nero come le traversine, essendo realizzate in un unico stampo. Scelta pratica ed economica, invece di offrire sedi separate nelle quali installare il binario, però limita la scelta ai soli binari proposti.
Sono modifiche del classico binario diritto da 20cm (art. 85, poi 3128), e del binario curvo da 80cm di diametro (art. 86, poi 3206). Quelli in mio possesso hanno la rotaia in “lega speciale”, a giudicare dal colore. Le estremità delle passerelle appoggiano sul pilone, e contribuiscono ad assicurare una maggiore rigidità del binario, oltre ad un maggiore realismo. Il solo binario diritto può essere completato con due travate laterali che si inseriscono in apposite scanalature della passerella. Le travate non sono offerte separatamente, ma come articolo separato in kit con il binario (art. 96 e poi 3129). Riproducono un classico ponte ferroviario in metallo, con un discreto grado di realismo. Gli innesti sono un po’ fragili, ed è facile romperli nel caso di un “monta e smonta” – apparirà anche in alcune confezioni “Giocatreno”.
Dal catalogo 1983
All’inizio viene offerto un kit che contiene i 24 piloni, tre ponti e alcuni binari per trasformare gli impianti base in un tracciato ad “8” con sovrappasso, trasformato poi in una delle confezioni “Hobbytrack”, la “C”. I vari elementi di viadotto rimangono a catalogo fino al 1986.
Luigi Sandon
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