]

Treni Favero, i trenini di Via del Santo

di Paolo Giacobbo

 

 

Per la marea di automobilisti ed autisti immersi non sempre “serenamente“  nel denso traffico dell’ autostrada A4  denominata a torto “Serenissima”, il nome Limena evoca solo una grande stazione di servizio nei pressi di Padova Ovest .

Tuttavia praticamente nessuno sa che a pochi passi da li, in Via Del Santo (Antonio da Padova, naturalmente!!) 88, proprio dove si trova ora questo edificio per alcuni anni, sicuramente dal 1958 al 1964, furono prodotti trenini in scala HO

 

 

 

 

 

L’ azienda, che successivamente assume la denominazione di “Industria giocattoli AGFA S.a.s. di Aldo Favero & C. Via del Santo 88 Limena (PD) Tel. 92083“, appare già attiva nel 1947 a Padova in Via Tommaso Tenanza e produce giocattoli quali piccole macchine da cucire, lucidatrici e ferri da stiro in miniatura.

 

Dopo esser passata nel ‘58 dai mini-elettrodomestici al “santo” indirizzo dei trenini, nel 1966 l’ azienda registra il marchio UNICAR, abbandona i santi binari ed imbocca la molto meno santa strada delle auto in scala 1/24 per piste slot-racing.

Comunque, malgrado Sant’ Antonio sia noto per aiutare a ritrovare le cose smarrite, dal 1969 se ne perdono le tracce….

 

Per quanto riguarda i treni, se ne conosce miracolosamente un catalogo, quasi certamente il primo, pubblicato nel 1958  e che riporta soltanto la “ Serie Giocattolo“.

 

Eccone la riproduzione integrale:

Catalogo Favero 1958

(cliccare per ingrandire le immagini)

 

 

 

 

Lo stesso catalogo viene riproposto con pochissime varianti nel 1960 e solo nel listino prezzi annesso viene riportata la “Serie Modello“

 

      

 

 

 

  Esistono inoltre tre  “Fogli Novità “:

 

- Il primo, probabilmente del 1959, con le confezioni complete dove compaiono anche i set con locomotiva meccanica con ricarica a molla

 

 

 

- Il secondo, probabilmente del 1960, in cui compare la locomotiva a due assi art. 1020

 

 

 

 

- Il terzo del 1961 “Treni Favero presenta: I nuovi locomotori della Serie Modello “

 

 

 

################################################################################################################

 

 

 

Già nel 1958  l’ azienda produce e vende  confezioni complete distribuite tramite rappresentanti, soprattutto nel Nord Italia, a tabaccai, negozi di giocattoli ed altro.

Nelle vetrine dei tabaccai padovani non era raro vedere questi trenini accanto a raffigurazioni e souvenir di Sant’Antonio.

 

Quattro  le locomotive usate nelle confezioni  :

 

- la vaporiera  “ americana “  free-lance a due assi venduta con tender

 

 

 

e senza tender

 

 

 

Di questa piccola e simpatica locomotiva sono esistite tre versioni, che differiscono tra loro per la traversa anteriore e i predellini sottostanti

 

 

 

 

- la vaporiera 0-3-0  free-lance, sul catalogo del ’58 era proposta con tender a parte e definita come “locomotiva per servizio misto in uso sulle FFSS“

 

 

 

della quale conosco almeno tre versioni:

 

la prima è caratterizzata dal camino “sottile“, cilindri piccoli e senza parti in rilievo, dalla caldaia senza tubature di lubrificazione e dalle scalette della cabina traforate

 

 

 

La seconda ha un camino più tozzo, cilindri più grossi e con parti in rilievo, caldaia con tubature di lubrificazione, scalette cabina non traforate

 

 

 

Alcune di queste differenze (ce ne sono altre minori) sono evidenziate nelle due foto seguenti

 

 

 

 

La terza versione è provvista di un carrello anteriore

 

 

 

e differisce leggermente dalle altre per la parte inferiore del telaio

 

 

 

Ecco una di queste 0-3-0 in un set con treno merci

 

 

 

e con treno passeggeri

 

 

 

e il relativo foglietto di istruzioni

 

 

 

- la vaporiera 0-2-0  free-lance  meccanica con ricarica a molla, con sovrastruttura e tender comuni con la 0-3-0

 

 

 

- il locomotore elettrico tipo e 424, prodotto in due versioni con meccanica leggermente diversa

 

 

 

 

Sette in tutto sono stati inizialmente i carri merci e le vetture in plastica utilizzati nelle confezioni, anche se spesso colorati nella massa in tinte diverse .

I binari ,molto simili a quelli Lima, sono dotati di traversine in plastica e rotaie in acciaio.

 

 

Per alcuni anni  confezioni Favero come questa, vengono vendute, soprattutto in occasione del Santo Natale, anche nel reparto giocattoli della Standa.

 

 

 

Nel listino 1960 viene proposta, oltre ad una gamma ampliata delle vetture e dei carri usati nelle confezioni, anche una serie di vetture di livello intermedio tra la Serie Giocattolo e la  Serie Modello, già usate nelle confezioni con i 424 e definite come “vagoni passeggeri grandi da 14 cm“.

Molto bella la “confezione speciale treno azzurro“

 

 

 

E’ curioso il fatto che la confezione 701 sia proposta anche senza rotaie e che i “vagoni viaggiatori piccoli“ in essa adottati siano completamente privi di porte d’ accesso per i poveri viaggiatori in miniatura che possono quindi salire e scendere …. solo per miracolo del Santo!!

 

 

 

L’ anno 1959 vede la nascita della loco-tender 0-2-0 T free-lance art. 1020, definita nel santino illustrativo “…di grande potenza…” a due assi motori , con  meccanica di ispirazione Fleischmann  e, caso unico nella produzione Favero, con telaio metallico.

Questa locomotiva, che adotta la stessa caldaia della 0-3-0, ha una meccanica e una capacità di traino di qualità decisamente superiori alle locomotive precedenti 

 

 

 

Esiste una confezione in cui  tale locomotiva è accoppiata a vetture passeggeri di dimensioni più piccole e ad essa davvero poco consone

 

 

 

Nel 1960  Favero decide dunque di ”giocare nella corte dei grandi” progettando una gamma “Modello“ con ambizioni concorrenziali nei confronti di Rivarossi e dei produttori tedeschi proponendo, almeno nelle sue sante intenzioni, modelli di qualità ben superiore a quelli Lima.

Con essi viene offerta una nuova generazione di binari con rotaie in ottone molto simili a quelli Fleischmann.

 

Alla serie Modello appartiene l’ e 428 FS copiato, meccanica a parte, da Rivarossi, errori compresi.

 

 

 

Si conoscono due versioni del 428 Favero che differiscono tra loro per i pantografi e per la parte inferiore dei carrelli.

 

Le immagini che seguono mettono a confronto fianco a fianco il modello di Sant’Antonio con quello  di Sant’Abbondio.

 

 

 

 

 

 

 

Segue la BB 9200 SNCF, copiata, anch’ essa  errori compresi, da VB .

Anche per la BB 9200 si conoscono due versioni che differiscono per il carrello motore, per l’accoppiamento della sovrastruttura al telaio e per i respingenti rotondi in ottone,

 

 

 

oppure rettangolari in plastica.

 

 

 

Le vetture a carrelli, nei colori delle Compagnie francesi di anteguerra e della CIWL, sono molto simili alle analoghe Pocher dell’ epoca  e, nella confezione art. 611 vanno a costituire uno strano ed improbabile treno al traino della BB 9200. Tuttavia ricordiamoci che nei plastici di quegli anni davanti alla stazione di Empoli passavano allegramente Hiawatha e Varesine!!!

 

 

 

Anche queste vetture possono essere munite di respingenti rotondi in ottone ed esser prive di soffietti, oppure con respingenti rettangolari in plastica e munite di soffietti .

 

 

 

Le immagini della vettura PLM di prima classe

 

 

 

quella di seconda classe

 

 

e del bagagliaio blu CIWL, mettono in evidenza la cura nella costruzione  e la loro parentela con Pocher.

 

 

 

Un po’ più tardi compaiono le vetture “Western“ anch’esse molto simili alle analoghe vetture Pocher.

 

 

 

 

 

 

Seguono successivamente le carrozze “moderne“ della DB

 

 

 

 

Mentre non si hanno notizie della “locomotiva 4 assi americana“ proposta nel listino prezzi 1960, la “locomotiva a 3 assi FNM“, annunciata sul catalogo 1960, è stata prodotta in pochissimi esemplari nel ‘62

 

 

 

Essa è caratterizzata, rispetto al modello Rivarossi, dal colore nero, un solo asse motore (il terzo),

 

 

dalle bielle in teflon e da altri dettagli che si possono osservare nelle foto che seguono e che mettono a confronto il modello veneto con quello lombardo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Ae 6/6 svizzera

 

 

molto probabilmente l’ultima locomotiva prodotta da Favero ed oggi praticamente introvabile, è una riproduzione fedele del prototipo, a parte i brutti pantografi della marca

 

 

E’ dotata di un carrello con i due assi  estremi motori e, per accentuare la loro aderenza, le ruote dell’asse centrale sono di diametro ridotto in modo da sfiorare letteralmente la rotaia. Essa non compare, a mia conoscenza, in alcun catalogo.

 

E se passate dalle parti di Padova, abbiate un piccolo  pensiero per i trenini di Via del Santo …..

 

 

 

Paolo Giacobbo

 

NB.  Mi permetto di ringraziare San’ Antonio da Padova per la sua preziosa collaborazione

 

 

 

Le altre marche

Industria italiana modellismo