L’ITALIA DEI TRENINI PERDUTI
Biaggi – GEM : locomotive, binari, trasformatori in scala HO/OO ( prima parte ) A cura di Paolo Giacobbo
Se cerchiamo “GEM” su Internet, troviamo una cantante, un segmento della Borsa di Milano, scuole, bar e molte altre cose e solo una ricerca più approfondita ci porta al marchio GEM ( Giocattoli Elettro Meccanici ), depositato nel 1945 dall’ allora trentacinquenne Francesco Biaggi. La ditta, con sede in via Ciro Menotti 7 a Milano, produce inizialmente treni nelle scale 0 e 1, battelli e modelli di altri mezzi di trasporto.
A partire dal 1947 GEM inizia la produzione anche di treni in scala HO/00 e la prima confezione viene esposta alla fiera di Milano dello stesso anno.
Una scritta sul retro della scatola
ci rivela un particolare curioso: lo stand di GEM era accanto quello della K “Cappa “ con i suoi “piccolissimi“ treni…
e, a Milano, le due aziende erano situate a dieci minuti di strada una dall’ altra
Tuttavia, mentre i trenini Cappa sono talmente piccoli da scomparire subito dopo, GEM produce treni in scala 00 sia con il suo marchio, sia con la denominazione ” Biaggi”, a partire dal ’47 fino alla metà degli anni ’50. Il marchio GEM scompare intorno al 1955, ma Francesco Biaggi continua a produrre esclusivamente treni in scala 0 e 1 solo con il suo nome. Inizialmente il sistema di alimentazione adottato è a 4 rotaie in CA, con i capi delle bobine induttrici del motore collegati alle due rotaie interne, mentre la massa è costituita dalle due rotaie esterne non isolate tra loro. Tale sistema, definito sulle confezioni come “Sistema Biaggi“, viene usato anche da COS.MO
ma scompare quasi immediatamente a favore del sistema a CA tre rotaie.
La scala HO / OO compare nei cataloghi 1950 e 1952
Locomotive Tutte le locomotive hanno una sovrastruttura simile, anche se si possono notare tre varianti successive dello stesso stampo. Cambiano la disposizione della pompa del freno, i serbatoi, il blocco cilindri. Il materiale usato è lo Zamak. Sono locomotive free-lance, di ispirazione italo-teutonica, probabilmente concepite, un po’ come le contemporanee 680 di Conti,
per essere vendute in Italia e all’ estero.
La motorizzazione è simile a quella della serie 700 di[PpG1] Märklin , l’ inversione di marcia, per i modelli a tre rotaie, è sempre manuale con leva situata sulla caldaia subito dietro al camino
eccetto che per la locomotiva GEM A5, che è la sola ad essere dotata di relais d’ inversione. I primi motori sono a “porta-spazzole apparenti “, accessibili sul fianco destro della caldaia
la seconda versione necessita invece lo smontaggio della sovrastruttura per la sostituzione delle spazzole. Le ruote motrici, inizialmente in zamak, sono poi sostituite da ruote in acciaio. Le ruote portanti possono essere in zamak, acciaio o in alluminio. I ganci GEM sono inconfondibili
ma compatibili quelli Märklin degli anni ’40.
Si conoscono 5 modelli di locomotive con alcune varianti:
- La “ Porter “ GEM M3 Trattasi di una locomotiva con rodiggio 1-2-0 e tender a due assi La prima versione di questa locomotiva è priva delle bielle di accoppiamento ed il primo asse motore non ha contrappesi né fori per le bielle
un po’ come per la serie 700 di Märklin.
Le versioni successive sono invece dotate di bielle d’ accoppiamento
Il tender è quello tipico della marca a due assi.
- La “ Mogul “ GEM M4 : 1-3-0
anch’ essa con tender a due assi, qui fotografata in una bellissima confezione con sei carri merci
- La “ Prairie “ GEM M5 Ecco la prima versione di questa 1-3-1 con tender a due assi
qui la sua seconda versione GEM M5A
con tender a carrelli
molto simile a quello delle HR 700 e HR 800 Märklin
Questa locomotiva fu proposta anche con inversione a relais
con la referenza GEM A5A e con tender a carrelli oppure a due assi
Ecco la stessa macchina in compagnia di quattro carri merci
Trasformatori
Sui cataloghi sono presenti i modelli T10
e T10 S. Il secondo non fu probabilmente mai realizzato
Binari Quelli iniziali a quattro rotaie sono gli stessi adottati da COS.MO
i binari a tre rotaie sono simili a quelli Märklin 3600 ante-guerra, ma con le rotaie laterali in ottone e quella centrale in lega d’acciaio.
E’ da notare che il nome GEM venne usato in tre altri casi da fabbricanti di ferrovie in miniatura in scala HO / OO: - Il marchio GEM fu depositato in Francia da George Ernest Merli, anche lui di origine italiana, nel 1951, per commercializzare trenini in latta in parte costruiti su licenza della tedesca Konrad Dressler
La GEM fu successivamente inglobata da France-Jouets.
- E’ il nome di un fabbricante inglese di sovrastrutture in kit per locomotive in scala 00 e per scartamento ridotto
- E’ il marchio usato dal 1958 alla fine degli anni ’60 da un importatore americano di modelli giapponesi in ottone costruiti artigianalmente in piccola serie
Continua nella seconda parte |