L’ITALIA DEI TRENINI PERDUTI
(testo e immagini di Gianfranco Bernardi)
Breve storia di una società nata nell'immediato dopoguerra (1946) per la costruzione di giocattoli elettromeccanici, la GEMMA: Giocattoli ElettroMeccanici Minuterie Affini.
Fui assunto nei primi mesi del 1947 come impiegato
di 3° categoria con mansioni di assistente al montaggio e collaudatore del
prodotto finito.
- Il meccano " LEONARDO " realizzato interamente in acciaio inox per quanto riguarda i lamierati ed in zama per ruote ed ingranaggi. - Un meccano elettromeccanico su licenza francese "MULTIMOTORE" - I treni elettrici scartamento "zero" in tre modelli ad una, due e tre vetture
Pagina pubblicitaria estratta da "La rivista del Giocattolo" n.5 del Giugno 1947 (grazie a Massimo Ciarapica)
Il meccano era
in cinque assortimenti: I pezzi erano tranciati da lamiere inox, poi sabbiati e passivati in modo da dare al pezzo finito un colore grigio ferro. Però i ruotismi e gli ingranaggi era in zama, soggetta purtroppo a disastrosi sbriciolamenti.
Pubblicità d'epoca
Il treno elettrico era un sistema completo con una elegantissima motrice elettrica in tre configurazioni, binari, linea aerea, alimentatore. Era in metallo, in scala zero e per quanto la brochure qua sotto parli di "esatta riproduzione in miniatura delle analoghe costruzioni in uso normale nelle FF.SS." purtroppo le FS non hanno mai avuto in dotazione elettromotrici così belle.
Per alcuni particolari come i componenti in fusione, i motorini elettrici, la palificazione delle linee aree ed i sistemi di controllo degli scambi elettrici e del moto dei treni ci si avvaleva della collaborazione di ditte esterne.
La trazione era assicurata da un motore posto
all'interno ed al centro di ogni vettura che, con un albero di trasmissione ed
ingranaggi conici, trasmetteva il moto al carrello e quindi alle ruote che erano
tutte motrici.
Brochure d'epoca
I treni erano riprodotti con molta pignoleria nelle parti meccaniche per l'aderenza al vero, così da far lievitare i costi di produzione e di conseguenza il prezzo di vendita a livelli troppo alti per poter essere competitivi sul mercato. Un esempio è il carrello ed il binario; in particolare questo ultimo ero costruito con vere traversine in legno agganciate una per una al binario con appositi gancetti.
Il binario con le traversine in legno
Pubblicità con i trasformatori
Carrozzeria metallo, notare la complessità e la finezza del pantografo (grazie a Roberto Preosto)
Una testata (grazie a Roberto Preosto)
Si nota anche un carrello motore (grazie a Roberto Preosto)
Alcuni carrelli, tra cui quello che serviva da giunto per le configurazioni doppia e tripla (grazie a Roberto Preosto)
Il carrello montava balestre fatte realmente con lamine di acciaio di lunghezza diversa montate una sull'altra come quelle vere, ed anche il pantografo ed il binario con traversine in legno dimostravano la pignoleria con cui erano costruiti.
La fiancata dl carrello, estremamente raffinata per il periodo (grazie a Roberto Preosto)
Una ruota col logo della ditta (grazie a Roberto Preosto)
I pali della linea elettrica erano costruiti in acciaio rastremato che riproduceva fedelmente i pali Mannesmann originali.
Pali per catenaria, illuminazione e un semaforo doppio (grazie a Roberto Preosto)
Il 18 Maggio 2000 in un'asta di Christie's a South Kensington una locomotiva GEMMA a due unità è stata aggiudicata per 763 sterline (oltre al 20% per la casa d'aste)
Il modello dell'asta Christie's (grazie a Bruno)
Alcune immagini storiche
foto del 2015 Gianfranco Bernardi
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Un doveroso e sentito grazie a Gianfranco Bernardi, testimone diretto, per il testo e le rarissime immagini. Grazie anche a : Roberto Preosto, Massimo Ciarapica, Luciano Luppi, Bruno |