Rivarossi e Revell

(testo di Gianni Carrara)

Revell, uno dei grandi nomi, probabilmente il più grande, del modellismo statico mondiale. Creata nei primi anni ’50 a Venice, California, da Lew Glaser e tuttora attiva, Revell ha prodotto riproduzioni in plastica di aerei, navi, auto, personaggi ed altro che hanno contribuito a soddisfare la passione di centinaia di migliaia di ragazzi nel mondo. Forse non tutti in Italia sanno che Revell ha esplorato anche il campo del fermodellismo giungendo anche ad una collaborazione con Rivarossi. I meno giovani, grazie soprattutto alla lettura di H0Rivarossi, si ricorderanno che nei primi anni ’60 Rivarossi è stata il distributore italiano di Revell e che in questa rivista venivano pubblicizzati anche i modelli Revell di aerei, navi, ecc. che esulavano dal mondo fermodellistico. Tra questi modelli vi erano tuttavia alcuni fabbricati, di stile ovviamente americano, che erano concepiti per essere ambientati in un plastico in scala H0. Allora il motivo per questa particolare produzione da parte di Revell poteva sembrare strano, certamente non si giustificava con la produzione, pur significativa, di modelli americani da parte di Rivarossi; in realtà il motivo era semplice: per il mercato americano Revell ha prodotto, anche se per un tempo limitato, dei modelli funzionati di locomotive e carri corredati da armamento e accessori che non sono però mai stati commercializzati in Europa.

 

I treni Revell

Le poche righe che seguono non intendono essere una descrizione esaustiva della produzione fermodellistica di Revell (non rientrerebbe nemmeno nello scopo di questo Sito) ma solo una appendice per soddisfare la curiosità riguardo ad un rapporto che comunque è esistito con Rivarossi.

Nel 1955 Alessandro Rossi si recò a Venice per esaminare la possibilità di produrre modelli per Revell ma la cosa non ebbe seguito, al punto che Revell nel 1956 presentò il suo primo catalogo di modelli ferroviari in H0. L’offerta si concentrava su impianti completi, con locomotiva, carri merce, binari e accessori; le locomotive disponibili erano solo tre:

La solita EMD F-7, prodotta in 7 livree

 

Uno switcher SW-7 (in realtà pù vicino ad un NW-2), prodotto in 4 livree

 

Ed una 0-6-0 a vapore, prodotta solo con la livrea UP e la scritta “OMAHA” sulla caldaia

Tutte le locomotive erano dotate di faro frontale funzionante.

 

Queste locomotive non si allontanavano dallo standard qualitativo dell’epoca, tuttavia avevano alcune soluzioni tecniche interessanti.

La 0-6-0 aveva un generatore di fumo dal funzionamento realistico, infatti i cilindri della locomotiva contenevano un pistone realmente funzionante, cosicché il pistone nel suo movimento fungeva da pompa producendo degli sbuffi di fumo sincroni con la velocità della locomotiva.

 

 

 

Ancora più curiosa la trasmissione della F-7 e della SW-7. Oltre a vantare un motore a 5 poli, il moto era trasmesso ad un solo carrello tramite una cinghia elastica trascinata da una frizione centrifuga. 

Questa soluzione fu abbandonata negli anni successivi a favore di una configurazione più classica, senza frizione ma con entrambi i carrelli motorizzati.

 

 

Nel 1959 si aggiunse un’altra locomotiva, una versione semplificata e senza fumo della 0-4-0 Dockside, prodotta anche da Rivarossi con la scritta “PENNSYLVANIA” sulla caldaia.

 

Revell non produsse mai vagoni passeggeri ma solo carri merce

Anche i carri avevano alcune caratteristiche interessanti, alcune delle quali similari a quelle dei carri americani Rivarossi:

Il telaio era in fusione metallica, abbassando così il baricentro del carro

Anche i carrelli erano in metallo ed erano molleggiati come i Rivarossi

Sempre analogamente ai primo modelli Rivarossi il sottocassa portava come particolari aggiunti il serbatoio dell’aria, il cilindro dei freni e la tripla valvola

 

Scalette e freno a mano erano anch’essi particolari aggiunti

 

Gli edifici Revell 

Ovviamente la produzione Revell era completata da binari, trasformatori ed accessori, ma ciò che la caratterizzò e che formò la base dell’accordo con Rivarossi fu la produzione di una serie di edifici in scatola di montaggio in scala H0 da utilizzare in un plastico in stile americano.

Nella produzione di questi edifici Revell sfruttò tutta la sua esperienza per realizzare modelli di facile costruzione ma dotati di abbastanza dettagli per fornire un’ambientazione completa al giovane modellista; tuttavia, come il materiale rotabile, anche questi modelli godevano di alcune caratteristiche allora peculiari:

Anzitutto la possibilità di montaggio, senza uso di colla; la maggior parte degli elementi , grazie alla precisa fattura, si fissavano tramite incastri a scatto.

Ogni modello era realizzato in tre colori con elementi in plastica già del colore appropriato, quindi nessuna necessità di verniciatura, almeno per il modellista meno smaliziato. Anche per le finestre erano fornite strisce trasparenti, da fissare dietro l’interlaiatura delle finestre stesse,  recanti il disegno a colori di tendaggi o altri particolari.

Infine ogni scatola di montaggio era completata da un congruo numero di personaggi, animali e dettagli, quali casse, carrelli, valigie, ecc. coerenti con l’ambientazione del modello.

In pratica tutto ciò che era mostrato sul coperchio della scatola, meno, ovviamente, i treni, era compreso nella fornitura; erano quindi disponibili tutti gli elementi base per realizzare un plastico interamente con materiale Revell!.

La produzione di edifici in scala H0 cominciò nel 1958 per terminare nei primi anni ’60, Revell riprese poi la produzione di alcuni modelli nel 1977. Attualmente molti stampi sono di proprietà dell’americana Con-Cor, la stessa che negli anni '80 divenne proprietaria anche di stampi delle locomotive americane Rivarossi, già di proprietà AHM e venduti all'asta dal tribunale americano in esecuzione del fallimento di AHM (stampi che rimasero comunque a Como).

 

Small Town Station, art.T-9001 (poi H-985)

Tipica stazione di paese, corredata da tre persone, carrello per bagagli e distributrice di sigarette

 

4 Trackside Buildings, art T-9002 (poi H-988)

Set di quattro elementi, tipici di uno scalo ferroviaro. Comprensivo di personaggi e pompa dell’acqua.

 

Ogni componente del kit era disponibile anche separatamente come:

Interlocking Tower , art, T-9004

Water Tower with Spout, art. T-9005

Elevated Switchman Shanty, art. T-9006

Crossing Tender’s Shack, art. T-9008

 

4 Farm Buildings, art. T-9003 (poi H-987)

Set composto da un’abitazione di campagna, il pollaio, il garage e …il bagno esterno. Il pollaio era dotato di ben10 animali

 

Questo è un esempio di scatola più recente, anche i componenti di questo kit erano disponibili singolarmente come:

Farmhouse with Privy, art. T-9009

Garage, art. T 9010

Chicken Coop, art. T-9011

 

Barn Group, art. T-9015 (poi H-989)

Una completa fattoria, costituita da stalla (con porte apribili), recinto per i cavalli, capanno degli attrezzi e conigliera; inoltre erano incluse tre persone e sei animali.

Anche questo kit era disponibile in due kit distinti:

Barn, art. T-9016

Farmyard Buildings, art. T-9017

 

Freight Station, art. T-9020

Il deposito merci, dotato di porte scorrevoli e tre persone.

 

Maintenance Shed, art. T-9022

Il deposito per la manutenzione, completo di draisina con rimorchio e due persone.

 

Operating Engine House, art. T-9028 (poi H-995)

Rimessa per due locomotive, le porte si aprivano automaticamente all’avvicinarsi della locomotiva, completo di tre personaggi.

 

Sand & Pump House with Fuel tank, art. T-9029

Posto di rifornimento per sabbia e combustibile. Porte apribili e cinque personaggi.

Il kit era disponibile anche in due kit separati:

Sand & Pump House, art. T-9030

Fuel Tank, art. T-9031

 

Yardmaster’s Office, art. T-9032

L’ufficio del capo-scalo ricavato dalla cassa di un caboose.

 

Engine Crew Shanty, art. T-9033

La baracca per il personale di macchina, ricavato da un boxcar.

 

Suburban House, art. T-9034

Villetta ottenuta dalla fattoria T-9009 eliminando il portico e sostituendo il bagno esterno con un garage.

 

Summer Stock Theater, art 9035

Teatro ottenuto modificando la stalla T-9016 e aggiungendo la biglietteria esterna. Era dotato di palcoscenico, sedili e porte apribili.

 

Country Schoolhouse, art. T-9036 (poi H-986)

Scuola di campagna: si tratta di una elaborazione della stazione T-9001. Completa di giochi per bambini nel giardino.

 

Superior Bakery, art. T-9037 (poi H-997)

Negozio di panettiere, derivato dalla rimessa per locomotive T-9028. Dotato di una sezione di marciapiede con idrante, cestino per la spazzatura, lampione, cassetta delle lettere e cartellone pubblicitario.

 

Weekly Herald, art. T-9038 (poi H-966)

Una stamperia, anch’essa derivata dalla rimessa T-9028. Con tratto di marciapiede, panchina, lampione e telefono della polizia.

 

I fabbricati commercializzati da Rivarossi

Nonostante Rivarossi fosse il distributore di Revell e ne presentasse la produzione nei suoi Cataloghi per Modellisti nonché su H0 Rivarossi, in effetti solo una parte dei kit degli edifici ferroviari è stata distribuita in Italia.

Basandosi sulle foto del plastico americano apparse nei cataloghi dal 1961/62 al 1962/63 (vedi anche lo spazio “I Plastici Originali”) e quelle su H0 Rivarossi nei numeri 45, 46 e 52 abbiamo anzitutto i modelli della stazione (T-9001), degli edifici per lo scalo ferroviario (T-9002), del deposito merci (T-9020) e del deposito per la manutenzione (T-9022).

Questi modelli sono stati anche gli unici pubblicizzati sul numero 54 di H0 Rivarossi e sono apparsi sul “Catalogo per Modellisti” del 1963.

Meno pubblicizzati, ma anch’essi presenti sul “Catalogo per Modellisti” , nonché illustrati negli articoli della serie “American Railroading” apparsi sui numeri 36, 37, 38 e 45 di H0 Rivarossi sono stati distribuiti anche gli edifici del kit della fattoria (T-9003) e delle stalle (T-9015).       

 

Sul plasto-modellismo Revell in internet:

- http://groups.yahoo.com/group/Box-Art/

- http://www.theboxartden.com,

- http://groups.yahoo.com/group/ScaleModelingNostalgia/

Libri:

- "Remembering Revell Model Kits", pubblicato da Schiffer Publishing Ltd (www.schifferbooks.com).

- "Monogram Models" (Monogram e Revell si sono fuse nel 1986), pubblicato da Schiffer Publishing Ltd (www.schifferbooks.com).                  

Collaborazioni

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