(di Massimo Cecchetti)
Gli house organs
Comunicare novità e sviluppo dei propri prodotti è sempre stato l'obbiettivo
primario per ogni azienda. Intorno agli anni '50 le tecniche commerciali di
informazione si limitavano alla stesura di cataloghi (fisiologicamente
carenti di dati) e alla redazione di house-organs ovvero pubblicazioni
periodiche, edite con l'intento di una più completa ed aggiornata
informazione sul prodotto. Anche Rivarossi ricorse a questo mezzo
realizzando una pubblicazione bimestrale dal nome accattivante ed immediato:
"HOrivarossi - Rivista di modellismo ferroviario" titolo che resterà
inalterato per tutta la vita della rivista e che traccerà un segno
indelebile nella memoria e nel cuore degli appassionati. Nelle foto le
copertine del primo numero (aprile 1954), dalla grafica leggera e
svolazzante, e l'ultimo, ospitato all'interno del n.121 di "Italmodel
ferrovie" (giugno 1965), anno in cui Rivarossi decise, a malincuore, di
interrompere le pubblicazioni spiegando, nell'accorato editoriale, come
"...il nostro lavoro, sempre più impegnativo ed assillante, non ci
permetteva di seguire la nostra rivista con tutto l'impegno e l'attenzione
dovutile, come sarebbe stato nostro desiderio..." Ma prima di arrivare a
questa drastica decisione la rivista parlò, informò, accomunò, aggiornò,
guidò i fermodellisti italiani con un'attenzione e una competenza
straordinarie per una azienda la cui mission sarebbe stata semplicemente
quella di produrre piccoli treni elettrici.
La redazione
A capo della piccola redazione, formata in massima parte dallo staff tecnico
dell'azienda, si pose ovviamente Alessandro Rossi che contribuì non poco al
successo della piccola testata. La stampa, non sempre di alta qualità, era
ottenuta grazie alla "Multylith", una piccola offset dal facile uso e dal
costo contenuto. Grafica ed impaginazione erano assistite dall'onnipresente
studio pubblicitario "A. Dalla Costa", che servì Rivarossi, con intelligenza
e bravura, lavorando sui cataloghi, sulla stampa specializzata, sulle
confezioni, sull'house-organ. Nelle copertine la presenza artistica dello
studio pubblicitario fu notevole, spesso con interventi creativi (copertina
n.1), di carattere umoristico (copertina n.35) o surreali (copertina n.47)
ma con il passare del tempo si stabilizzerà nella forma che la
contraddistinse per molti anni (copertina n.61): foto in BN di plastici RR
con alla base il fascione colorato (ogni numero un colore differente) con il
titolo della testata e tutte le informazioni editoriali conseguenti. E'
interessante notare che il prezzo - L.150 - rimase intatto per tutto il
periodo di pubblicazione.
Undici anni di schietta e genuina informazione su tutto ciò che riguardava
la ferrovia reale e fermodellismo in tutte le loro implicazioni. Uno
straordinario aiuto per i fermodellisti italiani, in quegli anni decisamente
abbandonati a se stessi, che finalmente potevano ottenere confronti,
informazioni, suggerimenti, stimoli e proposte, da fonti autorevoli ed
affidabili.
LE RUBRICHE
La trattazione del tema ferroviario, sia reale che fermodellistico, fu
sempre completa e tracciò un via editoriale anche per altre riviste di
settore.
Le rubriche erano così ripartite:
- EDITORIALE
curato personalmente da Alessandro Rossi
- SERVIZI STORICI E TECNICI
con foto, testi e disegni sulle ferrovie reali, sulla storia
e l'evoluzione della ferrovia, dei suoi uomini e delle
sue macchine.
- RUBRICHE TECNICHE RR
con ampie trattazioni e disegni sull'uso corretto dei prodotti RR, con
particolare attenzione alla tecnologia elettromeccanica e ai
circuiti elettrici relativi.
- MONDO MODELLISTICO
(anche "Al finestrino") con articoli e resoconti sulle manifestazioni
feramatoriali (MOROP, FIMF, Club ed Associazioni).
- L'ALBUM DELLE LOCOMOTIVE
a cura del mitico Zeta-Zeta (ing. Bonazzelli)
con schede tecniche e foto delle locomotive italiane. Zeta-Zeta
collaborava anche alla stesura di articoli più ampi e complessi, spesso
con ricordi e documenti personali.
- OCCHIO AL TRENO
concorso fotografico a premi sulle ferrovie reali con foto dei
lettori.
- I NOSTRI LETTORI ALL'OPERA
con foto e disegni di elaborazioni su modelli
RR. (ma spesso la rivista pubblicava, con notevole eleganza,
anche elaborazioni ricavate da modelli di aziende concorrenti).
- I PLASTICI DEI LETTORI
con foto, descrizioni e disegni degli impianti realizzati.
Era sempre un gran cruccio della redazione ottenere foto e disegni
pubblicabili, data la scarsa qualità grafica e fotografica,
del materiale che arrivava in redazione. Venivano dati spesso consigli
pratici anche sulla realizzazione delle foto.
- VETRINA DELLE NOVITA'
con illustrate e commentate, ad integrazione del catalogo generale, le
novità RR dell'anno corrente con corredo di
note esplicative e relativi prezzi.
- FLASH
con foto dei plastici dei lettori
- COSTRUZIONI IN CARTONCINO
con la descrizione, seguita passo passo, dei mitici inserti aggiunti
(32,2x23,5 cm) con le tavole per la realizzazione
di edifici. Un'altra strada indicata, oggi prodotti industrialmente da
alcune imprese commerciali. Alcuni inserti furono dedicati ai
fondali per plastico.
Infine, all'inizio e alla fine, la rivista presentava 9-11 facciate,
rigorosamente monocromatiche, contenenti un notevole numero di inserzioni
pubblicitarie a pagamento dei negozi di fermodellismo, allora presenti sul
mercato; a rivederle oggi si ripensa con nostalgia a quei commercianti
(spesso loro stessi appassionati fermodellisti), che con estrema facilità
diventavano amici, consulenti, riparatori, confidenti, suggeritori dei
propri clienti.
LA QUARTA DI COPERTA
Il retrocopertina fu sempre schematizzato in due soluzioni: la
presentazione, molto essenziale e a scopo promozionale, delle novità più
interessanti dell'anno o la divulgazione di foto di materiale rotabile RR
sempre inserito, però, in plastici Rivarossi. Tutte le foto della rivista
furono sempre stampate in BN (economia sul costo delle fotolito) anche se
nella rivista i colori di stampa furono sempre diverse e variati, anche
all'interno dello stesso numero.
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