I Plastici originali di Rivarossi
(Testo e immagini di Massimo Cecchetti)
PLASTICO 1988 Ci contatta un appassionato con un aggiornamento su forse l'ultimo plastico da esposizione Rivarossi che, "...con la stazione di S. Nazario e lo storico passaggio a livello, si trovava a una mostra di fermodellismo tenutasi a Verona nel 1988 e nello stand Rivarossi dell' Hobby Model Expo di Novegro del 1989..."
A ben vedere dello stile Rivarossi qui non è rimasto molto, probabilmente a causa delle ripetute crisi economico/industriali di quegli anni e della produzione che cominciava a diventare obsoleta: se non fosse per la corretta esposizione della stazione S.Nazario, dotata di due lunghe banchine, completate dai piccoli edifici (magazzino e gabinetti), dai classici posti di blocco, dello scalo merci Olgiate Calco e dall' immancabile serbatoio d'acqua il plastico sembrerebbe non appartenere alla leggendaria Azienda di Como.
La presenza, in posizione centrale, del passaggio a livello Cosio-Traona ne aumenta il fascino ma, forse per la prima volta, i portali delle gallerie, di un poco credibile grigio, non sono realizzati con i classici cartoncini Faller. Eravamo abituati alle riproduzioni su cartoncino, elaborate e rifinite a mano e che donavano ai plastici quella colorazione beige-rosata che li rendevano "Rivarossi". I tronchini però denotano ancora la vecchia scuola di Como: la deviata è resa parallela al binario grazie a due mezze sezioni di curva RC120, rendendo così la marcia del treno, su ambedue i binari, più dolce e fluida. Gli edifici sono sparsi qua e la senza raggruppamenti logici, più a coprire con poche casette gli ampi spazi liberi che a dare la percezione di centri abitati. Il tracciato, dalle foto in nostro possesso, non è facilmente intuibile anche se sembra logico pensare ad un mix tra due ovali ed un otto. Ma vi corrono ancora i treni RR, gli alimentatori e le scatole di comando compaiono al loro posto sopra la collina, la massicciata in spugna è presente su tutto il plastico, il materiale rotabile originale esposto con coerenza ferroviaria e rivarossiana.
Ed infine un'osservazione assolutamente personale: eravamo troppo abituati ai plastici RR fotografati in Bianco&Nero...il colore, con il suo crudo realismo ci allontana dallo stile di Como, dai plastici realizzati sotto la diretta supervisione del fondatore Alessandro Rossi (lui stesso appassionato fermodellista) e fotografati e riprodotti in una scala di grigio morbida, sobria discreta. E interessante notare come su H0rivarossi, nel presentare i plastici dei lettori, la Redazione si sforzasse di dare consigli fotografici sull'illuminazione e sulla corretta esposizione delle pellicole. Le macchine fotografiche, negli anni 50/60, erano nella maggior parte prive di messa a fuoco automatica, di sensori esposimetrici e di tempi di posa con latitudini estese (ed i mirini galileiani non favorivano certo la corretta messa a fuoco di soggetti ravvicinati!). Ma grazie all'intelligenza e alla sensibilità della maestranze di Como altro modo di fare fermodellismo: insegnare a fotografarlo!... |