PLASTICO ZERO
Lo
nomino così in quanto di difficile datazione (ma sicuramente tra gli anni 1952 e
1959) e perchè apparve e riapparve spesso, in svariate pubblicazioni, in tempi
diversi. Si componeva di un circuito elementare, con un binario di raddoppio in
curva e la totale assenza della fermata viaggiatori. Lo vediamo in fase di
costruzione, con qualche oggetto di lavoro, messo a scopo fotografico. Ma tra lo
scarno materiale rotabile è presente la famosa FS
221, macchina mai esistita e modellisticamente ricavata da una disinvolta
elaborazione di uno stesso modello con struttura americana. Le altre due foto
vedono lo stesso plastico in fase di completamento con le troppo piccole
"casette" Faller ed una impossibile chiesa persa a fianco della montagna,
rigorosamente di cartapesta. Le foto dei plastici erano, a quel tempo,
accompagnate da didascalie sulla costruzione e non divulgavano ancora i prodotti
fermodellistici della casa di Como. Evidentemente in RR sentivano la necessità
di informare per prima cosa il pubblico sulla costruzione del plastico essendo
questo l'elemento trainante per i futuri acquisti dei modelli; il collezionismo
infatti era un fenomeno ancora a venire. I deviatoi (scambi come informava
Rivarossi) era ancora tutti a comando manuale, sia per alleggerire i costi sia
per non intimorire i giovani costruttori."
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