Locomotiva 1113

La locomotiva presentata  nel "catalogo parti di ricambio" non è la prima edizione della macchina, ma eredita ancora alcune particolarità del modello originale. Prima di tutto la trasmissione, con il motore nel tender, avvitato nel telaio in metallo, con la prima riduzione ad ingranaggi. La trasmissione avviene con albero snodato con giunti in lattice, i primi a biodegradarsi e a far decidere alla Rivarossi di portare il motore in cabina. La vite senza fine che ingrana l'asse motore è installata su supporti reggispinta a sfere, ancora le sfere da 1 mm di diametro!

Locomotiva 1113 e 11113

Analoga alla precedente, la sola differenza è nella meccanica: la vite senza fine ha boccole auto-lubrificanti e non più sfere. In questo "file" le carrozzerie sono due, è stata aggiunta anche quella dell'E636. I carrelli sono integrali con le fiancate modellistiche. Il motore è imperniato al carrello per mezzo di una molla a copiglia. La vite senza fine è ancora contenuta nel carrello. Le ruote sono sempre a raggi. 

Locomotiva 1121

La locomotiva è nella versione con tender a 3 assi ed il motore è in cabina. L'innovazione tecnologica notevole (non adottata da nessun altro costruttore) sono i "funghetti" a molla per la presa di corrente, che si nascondono nel telaio sfregando sulla vela delle ruote. Anche il tender  ha questi dispositivi. La polarità dal tender al motore passa attraverso la barra di accoppiamento.

Gli assali del tender hanno numeri diversi, il centrale con asse  atto a scorrere trasversalmente nelle curve. Singolare, e ingestibile oggi, il biellismo, con viti, perni, rondelle e boccole per un totale di 10 classificazioni differenti.