1952
La prima edizione si distingue per
motore lamellare (592/736), mancorrenti
prolungati fin sul tetto della cabina,
telaio del tender in lamierino di ottone e
trave centrale in fusione con estensioni
trasversali su cui sono imperniati i
carrelli in zama, con lunghe viti che si
impegnano in inserti metallici annegati
nella plastica della carboniera e dei
portelli dell' acqua, mantenendo la cassa
del tender solidale al telaio. Il carbone e'
riprodotto con granuli (credo di brecciolino
finemente frantumato) verniciati di nero
dopo l' applicazione.
L' immagine (peraltro pesantemente
ritoccata) sul catalogo generale e' priva
delle scritte "3000" e "Southern Pacific
Lines" sui lati, ma personalmente non ho mai
visto loco senza numero, mentre qualche
tender senza scritta talvolta compare.
1954/55
Probabilmente su richiesta dei Polk
(per riprodurre tutti e 4 i prototipi a suo
tempo in dotazione alla Sou.Pac), vengono
prodotti alcuni modelli anche con i numeri
3001, 3002 e 3003 sia bianchi (tampografie)
che oro (decals) e tender con scritte in oro
(decals). Curiosamente, non sempre
accoppiati a loco con scritte dello stesso
colore. Possono essere ragionevolmente
collocati in questo periodo perche' nel
catalogo 1955 compare l' immagine
(evidentemente ricavata da una foto) del
convoglio I SP MA/R in cui la loco porta il
numero 3002 (mentre qualche pagina oltre
troviamo la loco singola con il solito
3000).
1956 (circa)
Eliminazione dei mancorrenti sul
tetto della cabina (tutti i modelli
3001-3002-3003 hanno i mancorrenti, per cui
la loro eliminazione deve essere leggermente
successiva).
1958 (fine)
Motore 1677,
telaio del tender pressofuso con carrelli in
plastica (lo stesso creato nel 1957 per 280
e 080, con tanto di predisposizione per
alloggiare motore e riduttore in questo caso
inutilizzata). La cassa del tender e' ora
agganciata al telaio tramite una fessura
posteriormente ed il perno di traino
anteriormente. Stampo della carboniera
modificato per riprodurre modellisticamente
il carbone - meno gradevole dei precedenti
granuli riportati.
In questa edizione la L SP resta fino al
1961, per poi uscire di produzione (dopo un
malinconico passaggio nel Catalogo
Collezionisti). Quest'ultima versione
(1958-61) e' di gran lunga la più diffusa,
dal che si deduce che tenesse ancora
piuttosto bene il mercato, per cui ritengo
che fosse semplicemente diventata troppo
costosa da produrre ed impossibile da
semplificare ulteriormente, in un periodo in
cui era assolutamente necessario abbattere i
costi (specialmente sul mercato USA).
Nella mia personalissima graduatoria,
ritengo che la L SP sia in assoluto il
miglior modello che RR abbia prodotto, sia
come progetto (che presentava difficoltà
enormi) che come esecuzione. Nel Giugno
1958, dopo aver superato a vele spiegate l'
esame di 5a Elementare e quello di
ammissione alle Medie, chiesi ai miei
parenti di coalizzarsi per regalarmene una,
che ancora conservo amorevolmente (in buona
e abbondante compagnia di tutto il
campionario L SP escluso solo la Serie Blu).
Con il senno di poi, ritengo di essermi
beccato un fondo di magazzino (non di
negozio perché fu ordinata in Fabbrica ed
attesa per alcune spasmodiche settimane), in
quanto ha ancora incredibilmente il vecchio
motore lamellare 736 ed il tender con fondo
in ottone e carrelli in zama - il tutto
nella scatola a righe.
Questa esperienza diretta mi ha permesso di
collocare nel tardo 1958 l' adozione di
particolari già da tempo generalizzati nel
resto della produzione RR, come motore 1677
(1955/56) e telaio tender in zama (1957).