Carri Italiani Aperti con Sponde
I primi carri presentati nel 1947 erano di questa tipologia, un carro a sponde alte Ltm e due pianali con sponde basse Po. Diffusissimi nelle ferrovie di mezza Europa, questi carri permettevano al fabbricante di modelli di ottimizzare al massimo stampi ed attrezzature al fine di aumentare (e con minimi investimenti) l'offerta a catalogo differenziando, arricchendo ed impreziosendo. Ovviamente anche Rivarossi si adeguò a questa strategia aggiungendo garitte, mancorrenti, reggiteloni, carichi diversi (auto, furgoni, carbone, ghiaia e tronchi) nonché decorandoli con svariate livree. Tra i carichi sono da ricordare le versioni con furgoni o auto da corsa in bachelite di esclusiva produzione lariana. Resta poco comprensibile la messa in produzione, nel 1956, del carro L, tipologicamente molto simile all'Ltm, (a catalogo dal 1947), trascurando così la richiesta di altre tipologie ferroviarie. Il disappunto dei fermodellisti italiani fu notevole e stranamente poco ascoltato dal direttivo aziendale. Inserendo così a catalogo un “semi-clone” dal discreto interesse fermodellistico finalmente si arrivò (22 anni dopo!), ad una terza versione (E-1969), almeno esteticamente più moderna e finalmente adatta alle motrici più giovani del catalogo RR. In anni più recenti l'avvento del carro Eaos a carrelli (1981), vero strappo modellistico dalla consolidata precedente tradizione, riportò Rivarossi ad una produzione di modelli in linea con la qualità e la richiesta del mercato. Anche questa versione fu aggiornata con l'aggiunta di scalette di testata e di un delizioso carico di rottami di ferro. |