La
Triennale di Milano è un’istituzione culturale
internazionale che produce mostre, convegni ed eventi di
arte, design, architettura, moda, cinema, comunicazione
e società. Organizza mostre di grande visibilità e
attenzione come quelle dedicate all’arte contemporanea,
agli architetti e designer di fama nazionale e
internazionale, ai grandi stilisti che hanno cambiato il
gusto e il costume, ai temi sociali.
XIII
Triennale di Milano del 1964
Alla XIII
Triennale partecipavano nove nazioni. Negli
anni caratterizzati dal boom economico e da un diffuso benessere
sociale il tema affrontato nella XIII Triennale fu quello del tempo
libero come fruizione e valorizzazione, e dei consumi. Per la prima
volta vengono affrontati i problemi di qualificazione nei consumi
del tempo libero e il problema della quantità del tempo libero
rispetto al tempo lavorativo. Particolarmente suggestiva è la
sezione introduttiva a carattere internazionale curata da Umberto
Eco e Vittorio Gregotti in cui spiccano gli otto condotti a ridosso
dello Scalone d’Onore e il Caleidosopio nel Salone d’Onore.
Le edizioni delle Triennali precedenti alla XIII
guardavano al futuro, alla “fondazione della società di domani”.
La XIII Triennale di Milano del 1964 si differenzia dalle precedenti
in quanto è concentrata sul presente, uno sguardo sulla realtà
della civiltà industriale, uno sguardo al mondo che cresce intorno
all’uomo per effetto della sua stessa operosità.
È anche la prima volta che la mostra invece di
essere dedicata direttamente alle arti e all’architettura, viene
dedicata ad un unico argomento. Il tema del “tempo libero”, proposto
dal Centro Studi della Triennale in accordo con i rappresentanti dei
paesi esteri, è svolto in una serie di racconti per immagini, opere
e oggetti. Un argomento attuale per l’Italia degli anni ‘60 che
conosce in quel periodo fenomeni di trasformazione sociale dovuti
alla crescente industrializzazione, un argomento comune con altre
nazioni che da tempo lottano contro gli stessi fenomeni della
società sempre più industrializzata.
La sezione Momenti di Tempo Libero si
concludeva con una sala dedicata ai trasporti.
Momenti di tempo libero:
Vennero esposti
convogli di
produzione Rivarossi, esempi di razionalità e buon
design applicati al settore trasporti
Informazioni e immagini tratte dalla Tesi di
Laurea "La
Triennale di Milano. Fra costruzioni e critica del design in Italia.
-
Mostre ed esposizioni per la cultura del design." di Giulia
Ciliberto - Laurea in Comunicazione Visuale e Multimediale -
Università
IUAV di Venezia
Breve storia della Triennale
1923. Nasce a Monza la prima Esposizione Internazionale
delle Arti Decorative.
La manifestazione si svolge con
cadenza biennale nel parco della Villa Reale di Monza,
con l’obiettivo di stimolare le relazioni tra industria,
arte e società.
Nel 1933la rassegna di Monza diventa
triennale si sposta a Milano e assume una
personalità giuridica autonoma. Sotto la guida di figure
come Gio Ponti e Mario Sironi inizia la vita della
Triennale. L’architetto Giovanni Muzio progetta il
Palazzo dell’Arte che diventa la sede della Triennale di
Milano. Un edificio prestigioso, modulare e flessibile,
espressamente concepito per ospitare grandi
manifestazioni e attività museali.
Nel dopoguerra, la Triennale ha affrontato il
problema della ricostruzione promuovendo con Piero
Bottoni la realizzazione del quartiere sperimentale QT8,
nell’area milanese del Monte Stella.
Negli anni cinquanta ha affrontato anche il tema del
disegno industriale, con rassegne dedicate a questo
specifico settore.
Il fenomeno del design italiano si è
sviluppato proprio in questo periodo e si è associato al
culto del Made in Italy, accompagnando lo sviluppo
industriale del paese.
A partire dagli anni sessanta, la Triennale ha poi
affrontato le problematiche legate allo sviluppo
economico e alle sue trasformazioni sociali realizzando
rassegne come “La casa e la scuola” nel 1960, “Il
tempo libero” nel 1964, “Le città del mondo e il
futuro delle metropoli” nel 1988, “Identità e
differenza” nel 1996.
Nel corso del Novecento, la Triennale
di Milano ha contribuito all’affermazione dell’unità
delle arti e allo sviluppo dell’architettura e del
design italiano; successivamente ha esteso i propri
settori d’interesse alla moda, al cinema, alla grafica e
alla comunicazione audiovisiva diventando un centro per
l’innovazione e la ricerca creativa, un sistema
integrato di comunicazione e produzione culturale che si
rivolge oggi a fasce sempre più ampie e diversificate di
pubblico. |