Scusate, possiamo fumare? (di Paolo Giacobbo)
Fino alla fine degli anni ’50 in Italia si poteva fumare liberamente quasi ovunque : nei bar, nei ristoranti, nei cinema, nei teatri….e, naturalmente, anche nelle ferrovie il fumo non mancava !
Ricordo che anche Alessandro Rossi era un buon fumatore: lavorando fumava con la mano sinistra ed un pacchetto di Nazionali o di Alfa non mancava mai sulla sua scrivania. Egli decise dunque che anche le sue locomotive in miniatura dovevano fumare ed i tecnici di Rivarossi misero a punto un sistema abbastanza originale. Sul catalogo del ’47 la piccola B&O si annuncia come fumante
e gli esemplari in CA manterranno questo vizio praticamente per tutta la loro vita, fino al ’54.
Ma osserviamo con attenzione la nostra piccola fumatrice :
La nostra curiosità ci spinge ad aprirla e a guardarla dentro
dove siamo sorpresi di trovare una “lampadona” ad incandescenza, dato che la nostra “Dockside” è addirittura sprovvista di illuminazione …. Un foglietto ci spiega a cosa serve
Versandoci sopra della glicerina attraverso il camino, questa si scalda a contatto della lampada e si mette a fumare. Da notare che la fessura circolare tra il vetro della lampadina reca le tracce del mastice di stuccatura. Cambia il modello, ma il fumo resta!
Ecco dunque un’ altra piccola fumatrice
a cui seguiranno molte altre, fino al 1954, però dal 1950 solo quelle della Serie Blu hanno il permesso di fumare.
Nel catalogo de ’47 è annunciata come fumatrice anche la Hiawatha
La famiglia di queste locomotive è composta da fumatrici e non, secondo criteri non sempre facili da comprendere, in ogni caso, dal 1950, anche per questo modello, solo gli esemplari in CA potranno fumare.
Anche qui la nostra curiosità ci spinge ad aprire una di queste splendide macchine
Il dispositivo per il fumo è praticamente lo stesso della piccola B&O
Con la sua “ lampadona “
Inserita nella zavorra anteriore
che questa volta serve anche per illuminare il faro anteriore.
E’ da notare la paratia inserita all’ interno della carrozzeria per evitare che il fumo si disperda all’ interno della locomotiva
Si dice che fumare non giovi alla salute e, in effetti,quando si smonta una di queste rivarossiane fumatrici, spesso la si trova sporca, imbrattata, unta…
Per evitare questo inconveniente nel 1950 viene introdotta un’ innovazione
Per il fumo non si usa più la glicerina liquida, ma un suo derivato sotto forma di minuscoli cristalli
Che va sbriciolato nel camino, come spiegano le “nuove” istruzioni in Italiano, inglese e tedesco
Questa è la fiala contenente i granelli
che però stranamente non viene proposta a parte in nessun catalogo!
Nel 1950 dunque, anche la B&O 97 Serie Blu viene dotata di tali granelli
Il catalogo 1952 continua a presentarci le nostre due fumatrici
ma la più grande
viene equipaggiata del sistema Seuthe che prevede l’ introduzione dall’ alto un cilindretto munito di resistenza interna, introdotto dall’ alto nel camino della locomotiva
le istruzioni allegate a queste Hiawatha sono quelle della casa produttrice del dispositivo
Dal 1954, con la fine della Serie Blu, nessuna locomotiva Rivarossi può più fumare. Del resto a nessun’altra delle locomotive nate nel frattempo come la L221
l’ americana LSP
o la Gr 691
è stato permesso fumare.
Passano otto anni senza fumo, ma nel marzo 1962 la prima edizione del catalogo novità illustra la “nuova” 691 come fumatrice
Tuttavia la scritta “munita di dispositivo fumogeno “scompare da tutti i cataloghi successivi.
La prima versione di questa macchina è caratterizzata da telaio in metallo pressofuso, fari con maniglie in ottone, volantino camera fumo in alluminio, motore tipo “56”, mancorrenti e supporti nichelati, tender con telaio in zama, carbone in brecciolino, carrelli con molle in acciaio
Oltre a tali particolarità, essa possiede sulla parte alta del telaio, in corrispondenza della vite senza fine
una levetta che si muove avanti ed indietro
La zavorra contenuta nella caldaia
presenta un incavo dentro al quale tale levetta si muove
ed in origine questa avrebbe dovuto azionare il pistoncino di un piccolo serbatoio di fumo munito di resistenza elettrica e collocato al posto della zavorra in modo da produrre sbuffi di fumo in sincronia con la velocità della locomotiva.
Un dispositivo di questo tipo è installato nelle 691 Elettren in scala 0 prodotte negli anni ’40 e ’50
Le due foto che seguono mostrano il dispositivo “ sbuffi di fumo”
montato su questa macchina lo stantuffo, la membrana, il serbatoio per la glicerina che si riempie dal camino.
Anche il telaio delle prime S685 Rivarossi
presenta una leva simile a quella delle 691
Malgrado approfondite ricerche non ho potuto appurare con certezza il motivo per cui questo dispositivo non venne mai applicato su queste due macchine. Una possibile ragione avrebbe potuto essere quella di evitare problemi di proprietà industriale, dato che un brevetto su tale principio era stato depositato nel 1953 da uno studio legale milanese, forse per conto di Elettren.
….e così questo progetto andò in fumo !!!
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