LA LOCOMOTIVA CON TENDER

 

(Gianni Carrara)

 

Mi è stata offerta l’opportunità di esaminare un esemplare della rarissima locomotiva con tender di Kappa. Per valutare correttamente il modello dobbiamo tenere presente non solo la sua età ma, soprattutto, le sue ridotte dimensioni, trattandosi di una locomotiva leggermente più grande di una analoga in scala N.

 

La locomotiva è realizzata in fusione metallica di buona qualità e brunita in nero opaco; i particolari sulla caldaia sono parte della fusione. Il biellismo, seppur semplice, è di adeguato spessore mentre le ruote non hanno i raggi passanti.

 

Ecco una vista laterale e dall’alto del modello:

 

 

 

Si noti la gobba sulla caldaia, che ricorda il serbatoio a sella per l’acqua di alcune loco tender, in realtà la gobba è necessaria per contenere il motore disposto longitudinalmente.

 

Vista frontale e posteriore della locomotiva:

 

 

Il pancone reca la scritta “1950” ,forse l’anno di nascita del modello?

La cabina è priva di ogni dettaglio e si intravede parte della trasmissione.

Un elemento di discussione è costituito dal disco in lamierino lucido che è inserito sul frontale della camera fumo; secondo il catalogo Kappa la locomotiva era dotata da una lampadina frontale e, in effetti, il disco è inserito, tramite graffette, in un foro che potrebbe benissimo alloggiare una lampadina. Tuttavia il proprietario del modello mi garantisce che anche un altro modello analogo, già in suo possesso, portava tale disco al posto della lampadina.

 

Interessante la vista inferiore che mostra la presa di corrente centrale tramite due pattini elastici a rullo. I pattini captavano una polarità mentre l’altra era captata, tramite le ruote in contatto col telaio, da entrambe le rotaie Si vedono i due ingranaggi che trasmettono il moto al primo e al terzo asse, si noti che l’asse centrale è privo di bordino, segno che gli assi erano privi di gioco laterale.

 

 

Si noti che il perno per l’aggancio del tender è isolato rispetto al telaio.

Nell’immagine seguente, presa dal catalogo Kappa, si apprezza il motore montato in senso longitudinale, cosa al tempo estremamente rara che portava alla gobba sulla caldaia e alla presenza di un portaspazzola per lato della locomotiva.
 

Il moto era trasmesso tramite vite senza fine e cascata di ingranaggi su entrambi gli assi motore, altra finezza meccanica .per un modello di quell’epoca e quelle dimensioni.

 

 

 

Si nota un cavetto collegato al gancio isolato per il tender, ma la scarsa qualità dell’immagine non permette di comprenderne la funzione.

 

Il tender è realizzato in lamierino piegato ed è costituito da una cassa montata su un telaietto che porta i due assi e i ganci.

 

 

Non è chiara la funzione del foro  presente sui lati anteriore e posteriore della torretta

Nella vista laterale del tender risalta uno spazio libero tra la cassa e il telaietto con le ruote ed i ganci; sembrerebbe che questo permetta una certa mobilità verticale tra cassa e telaietto. Ciò potrebbe, forse, essere la spiegazione di quanto scritto sul catalogo ove è sottolineata la funzione che permetteva di sganciare i vagoni semplicemente premendo sui carrelli senza dover rimuovere i carri dai binari; in altre parole, la flessione del telaietto provocava la liberazione del gancio

 

 

Nella vista dal basso del tender si notano le linguette ripiegate che assicuravano le fiancate alla base della cassa.

 

Una peculiare caratteristica del tender era la possibilità di aprirne la parte superiore che era imperniata con la cassa senza però dare accesso ad alcuna funzionalità

 

 

l modello era contenuto in una semplice scatola in cartoncino marrone priva di iscrizioni.

 

 

Ringrazio il collezionista Roberto Lavagetto per avermi messo a disposizione il modello

 

 

Gianni Carrara

 

Industria italiana