I CARRI MERCE
(di Gianni Carrara)
La Serie 500
Con il catalogo 1966 la serie 500 fu l’estremo tentativo di Pocher, ormai sotto il totale controllo di Rivarossi, di riguadagnare spazio nel normale mercato fermodellistico tramite la produzione di carri più economici, anche se derivati da modelli appartenenti alla sua produzione classica. Utilizzando gli stampi delle serie precedenti, eliminando parti di dettaglio e semplificando molto le colorazioni e le scritte, Pocher realizzò dei modelli più poveri che certamente non erano all’altezza dello stile Pocher; anche la confezione di questi carri tradiva la lori destinazione ad un mercato più da giocattolo che da modello. Infatti, al posto della usuale scatola questi carri erano inseriti in una confezione di plastica trasparente, il cosiddetto “blister”, che li rendeva adatti ad essere presentati su un espositore. Tutti i carri della serie 500 erano prodotti solo per sistemi a due rotaie e con ganci Rivarossi.
Un altro elemento di economicità della serie 500 fu l’adozione di tre tipi di telaio ottenuti semplificando quelli di serie precedenti e che trovarono applicazione anche nei successivi carri Rivarossi. Il primo tipo adottava il telaio della serie 300 con lunghezza di 130 mm. con ganci metallici centrati da una molla in cui però erano stati eliminati i quattro predellini posti agli angoli del carro:
Il secondo tipo era similare ma i ganci erano in plastica e tenuti centrati da una linguetta trattenuta da due sporgenze sul telaio, soluzione a quel tempo adottata anche da Rivarossi:
Alcuni di questi carri trovarono sbocco nella serie Junior di Rivarossi a partire dal catalogo Junior del 1968.
Articolo 501/2/PO (1966) – Carro coperto “ASG” delle Ferrovie Svedesi
Il modello illustrato è la versione del 1967, le ruote sono in plastica e il telaio del secondo tipo. La versione precedente aveva il marchio realizzato su un adesivo bianco applicato su fianco con cerchioni metallici e telaio di primo tipo.
Articolo 502/2/PO (1966) – Carro frigorifero “TRANSFESA” delle Ferrovie Spagnole
Il modello aveva una configurazione diversa sia per i fianchi che per i frontali. La versione illustrata è del 1967 e mostra le ruote interamente in plastica e il telaio di secondo tipo. La versione dell’anno precedente aveva le ruote con cerchioni metallici e telaio di primo tipo.
Articolo 503/2/PO (1966) – Carro frigorifero “FYFFES” delle Ferrovie Svedesi
La versione illustrata è del
1966 e mostra le ruote con cerchioni metallici e il telaio di primo tipo.
Nelle versioni successive l’immagine con la banana fu sostituita dalla semplice scritta “FYFFES” in nero sul lato destro della cassa.
Inoltre le ruote divennero completamente in plastica con il telaio del secondo tipo.
Articolo 504/2/PO (1966) – Carro pianale con gru
Prodotto solo nel 1966/67. Telaio del primo tipo e ruote con cerchioni metallici.
Articolo 505/2/PO (1966) – Carro pianale con carico di trasformatori
Prodotto solo nel 1966/67. Telaio del primo tipo e ruote con cerchioni metallici.
Il terzo tipo di telaio era strutturalmente identico al telaio di 104 mm. della serie 100, con ganci metallici e molla di centraggio, ma realizzato con plastica di minor pregio.
Articolo 551/2/PO (1966) – Carro chiuso delle Ferrovie Danesi
Prodotto solo nel 1966/67. Telaio corto del terzo tipo e ruote con cerchioni metallici.
Articolo 552/2/PO (1966) – Carro pianale con carico di auto Fiat 1500 spider
L’automobile era anch’essa di produzione Pocher, realizzata nei colori azzurro, verde, rosso e crema. Telaio corto del terzo tipo e ruote con cerchioni metallici.
Articolo 553/2/PO (1966) – Carro pianale con carico di due bobine per cavi
Telaio corto del terzo tipo e ruote con cerchioni metallici.
Articolo 554/2/PO (1966) – Carro pianale con carico di due cisterne per vino
Telaio corto del terzo tipo e ruote con cerchioni metallici.
Articolo 555/2/PO (1966) – Carro pianale con carico di manufatti industriali
Telaio corto del terzo tipo e ruote con cerchioni metallici. |