Le prime
carrozze Pocher sono presentate sul catalogo del 1955 e realizzate in fusione di
metallo.
“ 201 - Carrozza passeggeri di I e II classe F.S. serie ABz”.
Il modello viene accompagnato da una semplice scatola in cartone da imballaggio
con incollato sul coperchio un’unica etichetta con i dati (parte frontale) e la
fotografia della carrozza (parte superiore).
Articolo 201
Ha la cassa in
fusione metallica, con scritte in rilievo, e sulle testate sono avvitati i
respingenti metallici molleggiati. La scocca è di lamierino piegato liscio,
sulla quale vengono ribattuti vari particolari pure
metallici.
Scocca in lamierino con fori porta lampada e attacchi sul carrello
E’ interessante notare che il carrello e la scocca sono predisposti, fin da
subito, per la futura illuminazione delle carrozze in stile Pocher (facilmente
applicabile per il sistema a tre rotaie, ma difficile per il sistema a due
rotaie, essendo la scocca in metallo).
Il carrello è costituito da cinque parti così assemblate:
- lamierino liscio e modellato con foro centrale per l’aggancio alla scocca;
- due squadrette metalliche rivettate al lamierino con foro per le fiancate del
carrello;
- le due fiancate in fusione metallica ribattute sulle squadrette. Viene
inserita una rondella tra la squadretta ed il materiale da ribattere per
permettere l’oscillazione delle fiancate.
Particolare
carrello
Nel catalogo del 1956, la stessa carrozza viene riproposta con due nuove
colorazioni:
202 - Carrozza passeggeri di I e II classe - colore
verde - tipo tedesco
fotografia tratta dal sito “Train Passion - Pocher”
203 - Carrozza passeggeri di I e II classe - colore arancione - tipo americano
fotografia tratta dal sito “Train Passion - Pocher”
Vista d'insieme delle prime carrozze metalliche
Pocher
fotografia tratta dal sito “Train Passion - Pocher”
Le carrozzerie in metallo verranno presto
abbandonate per far posto alla più plasmabile ed economica plastica
(polistirolo).
Pur essendo breve la presenza sul mercato di tali
carrozze, dal 55 al 56/57, sono state realizzate parecchie varianti per
colorazione. Si rimanda al sito “Train Passion - Pocher” ed al volume
“Collezione Pocher” di Arnaldo Benetti.
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