I Plastici originali di Rivarossi
(Testo e immagini di Massimo Cecchetti)
PLASTICO WUPPERTAL Nel 1950 le Ferrovie Federali Tedesche (DB) incaricarono il Club fermodellistico di Amburgo di allestire, in una carrozza passeggeri, un grande plastico, riproducente l'area ferroviaria e paesaggistica di Wuppertal con lo scopo di promuovere l'interesse e la passione per il treno. La carrozza contenente il plastico era permanentemente agganciata ad un'altra simile con i servizi ausiliari e gli alloggi del personale. Nel 1963 le due carrozze scesero, per un tour promozionale, in 20 città italiane tra cui Como. Era evidente il contatto avvenuto tra gli organizzatori per la fermata nella città di Rivarossi allo scopo di organizzare una sessione fotografica promozionale. Il plastico, con la sua impronta decisamente tedesca, ed il nostro materiale rotabile stridevano notevolmente tra loro ma la bellezza del plastico, specie nelle aree montane, coperte da un numero impressionante di conifere (circa 1200!), nobilitava ed valorizzava i nostri rotabili. Nella foto con il 428 appaiono perfino tre semafori italiani, presentati senza la loro tipica basetta, segno evidente del lavoro di elaborazione dei tecnici Rivarossi in occasione dell'arrivo del convoglio. Il grande ponte metallico, sprovvisto di catenaria, spettacolare per dimensioni e luce, accolse i nostri convogli al traino delle allora nuovissime 851, 940, 691, 270 FNM. Apparve anche una doppia del binato TEE, forse agganciato ad un suo gemello per aumentare l'impatto visivo sul grande tracciato del plastico. La foto con il piccolo convoglio storico "Der Adler", a catalogo grazie alla collaborazione con Trix, mostra anche una 740 con trasmissione elastica in caucciù. Un plastico decisamente ibrido e che lasciava i nostri convogli un pò spaesati in mezzo a tanto ben di dio ma che permise a Rivarossi di porre i propri rotabili in un contesto affascinante e prestigioso. Ne ricavò, come previsto, una notevole dose di interesse, consenso ed apprezzamento da parte degli appassionati (la foto con la coda sotto la pioggia non lascia dubbi...) e proprio nel periodo del suo massimo splendore.
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