RRagazzi RRivarossi - PLASTICO ALBERTO PEREGO foto Alberto Perego - testo di Massimo Cecchetti
Alberto Perego, collaboratore del Sito, ci fa avere l'unica foto del
suo plastico, costruito nei ruggenti anni '60, e nel poco spazio
disponibile della sua casa. La foto, nel più classico dei BN, non
lascia grandi spazi per le osservazioni, tuttavia, grazie ad
ingrandimenti parziali della stessa, riusciamo ad avere un quadro
più completo del plastico, per un commento più specifico e
dettagliato. Anche se non abbiamo uno schema del tracciato si
intuiscono chiaramente le limitate dimensioni dell'impianto
confrontando semplicemente materiale rotabile, edifici ed ambiente
circostante.
Il materiale motore è tra i più classici del periodo. Nella foto il 646 al traino di un convoglio particolarmente ibrido secondo l'estetica rivarossiana (che dava un bagagliaio con agganciate svariate carrozze): ma in questo caso due bagagliai e due carrozze centoporte. Sul primo binario, invece, al traino di un convoglio merci, l'onnipresente 740 attende il via libera dal segnale mentre una 851 manovra sul tronchino con un convoglio quasi esclusivamente composto da carri botte, ovviamente uno diverso dall'altro, come spesso capitava allora. Anche se fortemente sfuocato appare, tutto a dx, il quadro comandi... a due piani! Un grosso (e pesante) RT è posto su una mensola di legno posizionata sopra le numerose scatolette di comando PB1 e PB2. Un buon artificio per guadagnare spazio sul piccolo tavolo del plastico.
una prima inquadratura parziale del plastico Perego. Il 646 sta per iniziare il suo viaggio, dato che il segnale SB2 è posizionato sul verde. Il segnale risente della scarsa miniaturizzazione delle micro lampade disponibili al tempo. Il contenitore delle due lampadine, infatti, risultava particolarmente voluminoso e aveva, nel progetto rivarossi, coinvolto proporzionalmente tutto il resto dell'architettura del segnale, generando, una volta di più, l'involontario ed esagerato fuori scala.
altra inquadratura parziale in cui si nota la notevole baita montanara Faller, volumetricamente evoluta e finalmente ben proporzionata. In sosta allo scalo merci Olgiate Calco, il carro Mva, il piccolo carro chiuso a due assi FNM e il pianale con motrice stradale Fiat. Si nota anche il carro pulisci rotaie di derivazione Pocher, entrato nel catalogo RR nel 1964.
uno
sguardo alla fermata viaggiatori “alta”. Si tratta di un'edificio
Faller, volumetricamente poco “dilatato” e tipico della prima
produzione Faller. Lo scalo merci è dotato di ben 4 binari di
sganciamento RD/SG 10, particolarmente voluminosi e quanto mai
irreali... ma questo era “stile Rivarossi” e ci si guardava bene dal
variarlo, anzi erano proprio questi accessori che contribuivano
all'immagine rivarossiana complessiva del plastico. |