Una "breve" storia

Tratta dal catalogo della  mostra "Un treno lungo 50 anni - Storia della Rivarossi attraverso i modelli dei treni " - 1995

con alcune note di Giorgio Giuliani

Alessandro Rossi in una foto del 1957

 

1945

Alessandro Rossi rileva assieme al socio Riva un'azienda di commutatori elettrici, in provincia di Como.

Utilizzando le attrezzature esistenti, iniziano a produrre scatole di costruzioni tipo Meccano.

Inizia la produzione del primo modello di treni in scala: la locomotiva delle Ferrovie Nord AE 2002 con carrozzeria, per la prima volta nella storia dei treni elettrici, in materiale termoindurente (bakelite) 

1946 Antonio Riva esce dalla ditta.

 

1946/47

Pubblicazione del primo catalogo

Costruzione dello stabilimento di Monte Olimpino.

Progetto del primo motore con guscio in bachelite solidale al carrello, soluzione successiva adottata da altri e tutt’ora presente in alcune produzioni.

Realizzazione della prima “Littorina” in bakelite

 

1947/1950

Inaugurazione dello stabilimento di Monte Olimpino.

Brevetto per il dispositivo di sganciamento elettromagnetico a distanza, soluzione ancora valida e utilizzata.

Realizzazione delle prime due locomotive americane: la 0-4-0 B&O e la 4-4-2 Atlantic carenata “Hiawatha”.

Realizzazione della locomotiva a vapore italiana 2-3-1 pacific Gr 691 in fusione di ghisa.

Realizzazione dell’impianto brevettato del filobus “Minobus

 

1951/1955

La  continua ricerca e sperimentazione porta a nuovi brevetti, tra cui l’utilizzo di micromolle per il molleggio dei carrelli ed il soffietto di intercomunicazione in gomma.

I modelli sono dotati del nuovo motore con cuscinetti a sfere, soluzione che aumenta la potenza e la capacità di trazione delle locomotive.

Inizia la produzione dei modelli con il polistirolo, materiale plastico con caratteristiche tali da consentire un affinamento dei dettagli.

 

1956/1960

Nuovi brevetti:

sistema per il blocco automatico con influenza sui segnali come nella realtà

sedi coniche nelle fiancate dei carrelli ed assali a punta conica, soluzione ormai diffusissima

tavolo per la realizzazione di plastici modulari.

Adozione della trasmissione del moto con vite senza fine e cascata di ingranaggi, soluzione adottata da numerosi costruttori di modelli.

Nel 1957 grande produzione di materiale rotabile americano H0 per la Lionel

Nel 1959 viene introdotta la classica scritta in corsivo  

Staff Dirigenziale: (A.Rossi, Ostinelli, Bottinelli)

 

1960/1965

Il motore Rivarossi viene riprogettato e prodotto con le boccole autolubrificanti.

Brevetto per la realizzazione di binari e deviate annegati nella sede stradale per linee tranviarie.

Lancio del primo TRAM in scala H0 con relativa palificazione e linea aerea.

Viene presentata la prima locomotiva articolata tipo Mallet in scala H0 con trasmissione del moto su tutte le ruote.

 Nel 1963 la Rivarossi diventa socia della Pocher di Torino, fino ad allora ditta concorrente.

 

1966/1970

Brevetto per diffusore in plastica trasparente destinato all'illuminazione interna delle carrozze.

Inizio della produzione in scala N (1/160).

Brevetto per la trasmissione del moto, con un unico motore, a tutte le ruote delle locomotive articolate tipo Mallet.

Inizio della produzione di modelli in scala 0 (1/45).

 Nel 1970 viene introdotto il logo con la doppia erre

Lo Staff Tecnico (fine anni '60)

1971/1975

Ampliamento del parco rotabili, con l’introduzione di diverse locomotive sia italiane che straniere, alcune delle quali in catalogo fino al 1995

 Nel 1974 viene acquisito il 100% delle quote della Pocher

 

 1976/1980

Brevetto per dispositivo elettronico di illuminazione costante delle luci all'interno delle carrozze.

Introduzione del computer nell’organizzazione del lavoro, della progettazione e della gestione

Inizio della riproduzione delle carrozze CIWL

Grazie alle nuove tecnologie si possono riprodurre interni estremamente dettagliati

 

1981/1985

Viene realizzata la motorizzazione nel tender per le locomotive di nuova produzione.

Sono aggiornati e ammodernati i modelli a catalogo.

Produzione della BR 96 Mallet

Nel 1981 la ditta in gravi difficoltà chiede l'amministrazione controllata al Tribunale di Como.

Il fondatore Alessandro Rossi nel 1984 esce dalla compagine societaria, e nasce Rivarossi Nuova Gestione guidata dal cugino omonimo del fondatore.

 

1986/1990

Adozione del sistema CAD/CAM per la riproduzione in scala dei modelli. Brevetto per la carenatura mobile dei carrelli: permette di riprodurre modelli fedeli al reale e, nel contempo, permette il  funzionamento anche su curve a piccolo raggio.

Nel 1990 cambia la compagine societaria, la finanziaria milanese Penteco diventa azionista di maggioranza.

 

1991/1995

Trasmissione del movimento dal motore con cinghia flessibile dentata, irrobustita da fibre di carbonio.

Con la reintroduzione del vecchio marchio “Galletto”, la Rivarossi conferma la sua vocazione alla qualità, presentando modelli superdettagliati da collezione.

 

Nel 1992 Rivarossi acquisisce la Lima di Vicenza, la più grande ditta italiana del settore, nel 1995 la tedesca Arnold l'inventrice della scala N, nel 1996 la francese Jouef.

Nel 2000 cambia l'assetto societario, la nuova gestione decide di chiudere lo storico stabilimento di Sagnino di Como ( e gli stabilimenti Jouef di Champagnole e Arnold di Muhlhausen) e di concentrare tutta la produzione del gruppo a Isola Vicentina nello stabilimento Lima.

Nel 2001  con una curiosa alchimia finanziaria viene creata la Lima SpA con sede a Brescia e la Rivarossi diventa ora una divisione della ditta che otto anni prima aveva acquisito.

Nel settembre 2003, dopo alcuni anni di vicissitudini gestionali e finanziarie, il gruppo cessa le attività.

Nel 2004 gli assets del Gruppo, coi marchi Rivarossi, Lima, Pocher, Arnold e Jouef, vengono acquisiti per 8.000.000 di euro dall’inglese Hornby (altra storica marca del settore), che continua a produrre col marchio Rivarossi, ma in Cina.

 

Tratta dal catalogo della  mostra "Un treno lungo 50 anni - Storia della Rivarossi attraverso i modelli dei treni "

tenuta al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano dal 1/12/94 al  29/01/95

 

In verde sono mie annotazioni

Vedi anche su Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Rivarossi , voce da me inserita e poi ampliata da altri utenti.

Per una storia dettagliata e completa rimando alla mia tesi di laurea, nella speranza di riuscire  a farla pubblicare!

Fatto!!! ma in proprio: Giorgio Giuliani, I treni Rivarossi, ilmiolibro, 2011 don't miss it!